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Fact is, Arcanda, that we associate Zephyr with the sky because of the name's implication in the real world. If this applies in Mystara too, then the obvious choice is Odin or Simurgh (even if Simurgh is a Time Immortal), while Asterius is completely off mark (no connection with air or sky other than being a member of Thought).

If otherwise Zephyr has nothing to do with the sky (and we know nothing about him from canon sources), then Asterius might be a valid choice too.

The choice is simply yours.

I hope the English speakers of this forum will excuse me for this, but I'm gonna post my version of the Nithian Cult IN ITALIAN (caveat) especially for Arcanda (who is Italian), in order for him to read the reasoning behind my words. it's based on all the ancient Egyptian creation myths (there were many and divergent ones) integrated with Mystara's history.

I Promise I'll translate the whole thing for you, dear English speakers, when I've got enough free time (it's a bit long)

Culto Nithiano

by Marco Dalmonte

Diffusione: Nithia (Mondo Cavo)
Divinità protettrici
Rathanos: Fuoco, energia, potere, supremazia maschile, orgoglio
Pflarr: Magia, conoscenza, protezione, razze create magicamente
Maat: Giustizia, ordine, virtù, integrità, onestà, onore, lealtà, redenzione
Horon/Orisis (Ixion): Luce, sole, guerra, eroismo, lotta contro il male, equilibrio e ordi-ne, ciclo vitale, rinascita
Isiris/Hathor (Valerias): Amore, passione, arti, bellezza, protezione, carità, fertilità
Ptahr (Kagyar): Artigianato, metallurgia, scultu-ra, costruzione
Amon (Odino): Cielo, tempeste, venti, aria, astu-zia, conoscenza, saggezza
Nithys (Protius): Acqua, fiume Nithia, vita, viag-gio
Mut (Terra): Prosperità, fertilità, nascita, terra, allevatori e agricoltori
Bastet: Fortuna, ricchezza, istinto, prote-zione, felini
Mahes (Ninfangle): Caccia, battaglia, audacia, viag-gio, rakasta e felini
Simurgh: Protezione delle specie viventi, salute, sapienza, volatili, viaggio
Kepher (Noumena): Enigmi, misteri, magia, cono-scenza, tattica, strategia e logica
Chardastes: Medicina, guarigione, salute, pu-rificazione
Nuptys (Nyx): Riti funebri, necromanzia, tene-bre e oscurità, notte, segreti
Divinità nemiche
Thanatos: Morte, oblio, corruzione
Ranivorus: Pazzia, distruzione, odio, gnoll
Apophis (Bachraeus): Tradimento, vendetta, odio, ser-penti, veleno

Il culto nithiano ebbe origine nell'attuale Bacino Alasyiano tra il 1700 e il 1400 PI, e si estese a tutte le province dell'Impero Nithiano durante l'Età Imperiale, trovando fedeli dalle coste orientali dell'Isola dell'Alba fino alle steppe della Costa Selvaggia. Nel 500 PI la ci-viltà nithiana venne cancellata dalla faccia di Mystara per volere dei suoi stessi patroni divini, dopo che il Faraone Taphose e i nobili più potenti dell'impero peccarono con-tro le divinità alleandosi con le forze dell'Entropia e mi-nacciando l'intero pianeta a causa degli incantesimi di-struttivi che utilizzarono nelle loro guerre civili. A quel punto gli immortali Rathanos e Pflarr, dopo aver purgato Ranak, la capitale dell'impero, dalla corruzione portata da Thanatos, la trasferirono nel Mondo Cavo insieme ai nithiani più virtuosi, e qui rifondarono il Regno di Nithia, dove attualmente viene venerato l'antico pantheon con l'aggiunta di Kepher (Noumena), primo faraone della ne-onata Nithia del Mondo Cavo.
Inizialmente, i nithiani (risultato di matrimoni misti tra tribù neathar e discendenti di oltechi azcani mi-grati verso est) veneravano divinità diverse in base alla tribù o alla regione di appartenenza. Esistevano quindi moltissimi culti e molti pantheon diversi nel Bacino Ala-syiano prima dell'età imperiale, ciascuno retaggio delle antiche credenze dei popoli che erano venuti ad abitare in quella regione. Con l'avvento di Pflarr (prima divinità autoctona) e successivamente di Chardastes, i nithiani iniziarono ad essere unificati in grandi regni e infine in un vero e proprio impero, e i culti vennero fusi insieme, oscurati o integrati da quelli dell'etnia che di volta in vol-ta riusciva a prendere il potere. In particolare, la venera-zione di un principio unico e assoluto, creatore del mon-do e della vita, si diffuse largamente tra i nithiani, che identificarono questa entità con nomi diversi (Ra, Atum, Aton, Khepera), fino a che non si impose su tutte il culto di Rathanos come principio equilibratore del creato e for-za generatrice della vita e della conoscenza. La suprema-zia di Rathanos venne sancita dall'unificazione dei regni sotto Chardastes, Primo Faraone dell'Impero di Nithia, che si proclamò superiore a tutti i Re e i Prinicipi, diretto discendente di Ra e suo araldo in terra, destinato a gover-nare per diritto divino. Su questa base si fondò la struttu-ra della Nithia imperiale, e con l'unificazione delle terre dell'Alto e Basso Nithia nel 1500 PI ebbe inizio quella che sarebbe stata ricordata come l'Età Imperiale.
Chardastes riuscì a inaugurare un misticismo che riprendeva le antiche usanze e le credenze delle varie re-gioni nithiane, rielaborandole a proprio vantaggio. A quel tempo cinque erano le correnti religiose più forti presenti nell'impero: la cosiddetta Enneade (venerazione di un pantheon di 9 divinità) diffusa tra le genti del sud, in par-ticolare tra i discendenti degli oltechi-azcani; l'Ogdoade (culto basato su quattro principi universali, ciascuno in-carnato in un'entità maschile e una femminile, che costi-tuivano quindi otto divinità) diffusa nella regione setten-trionale (in particolare tra i discendenti dei neathar); il culto di Ptahr come creatore unico, che aveva particolare forza nella zona occidentale vicino alla Casa di Roccia; la religione di Bat, mucca sacra generatrice del creato e as-sociata alla fertilità femminile, venerata nella regione centrale; e la cosiddetta Triade del Delta, basata sulla ve-nerazione di Amon, dio onnipotente del cielo, della mo-glie Mut, dea della terra e della fertilità, e del figlio Khonsu, dio della luna, delle arti e della salute. Con la politica e la conquista militare Chardastes riuscì a sotto-mettere tutte le diverse regioni indipendenti della Nithia, e in ognuna accostò alla figura principale del pantheon il dio Rathanos, creando un accorpamento che nel corso del suo regno venne assimilato da tutta la popolazione ni-thiana. Fu così che Ra divenne il dio creatore unico, prin-cipio da cui gli altri furono originati o di cui erano incar-nazioni. Integrando l'Ogdoade, i quattro principi primi che da soli erano in disarmonia e instabili diedero origine a Ra, il grande equilibratore che prese nelle proprie mani il dominio dell'universo. L'Atum dell'Enneade (forza generatrice che unendosi alla sua stessa ombra aveva cre-ato l'aria, la terra e il cielo) fu considerato l'incarnazione adulta di Ra (quella appunto generatrice) e venne consi-derato padre di Amon (Triade del Delta), che si unì a Mut (la terra) per generare il creato e le altre divinità secondo lo schema dell'Enneade (che accorpò poi la figura di Isi-ris a quella di Bat nella sua forma di Hathor, mucca sacra madre di Horon). Persino il culto di Ptahr venne inserito in questa grande riforma religiosa, e Ptahr divenne il grande artigiano che aveva modellato l'uovo cosmico da cui era nato Ra.
Secondo la cosmogonia dell'Età Imperiale quin-di, all'inizio l'universo era rappresentato da quattro prin-cipi fondamentali, ciascuno dei quali dotato di una parte maschile e di una femminile: Nu/Naunet l'Acqua (Pro-tius), Kuk/Kauket il Caos (Thanatos), Amun/Amunet l'Aria (Odino) e Huh/Huhet l'Eternità (Ixion). Dalla somma di queste entità nacque la scintilla della vita che equilibrò l'universo, e che Ptahr (Kagyar) racchiuse nell'Uovo Cosmico da lui plasmato per dare forma alla vita. Dall'uovo scaturì lo scarabeo (Khepri), la forma di Ra Nascente, il quale divenne subito dopo un bambino piangente (Nefertum), dalle cui lacrime nacquero gli es-seri umani (Ra Creatore), e quando smise di piangere, il bambino crebbe e si tramutò in Atum-Ra o Rathanos (Ra Onnipotente), che completò l'opera di creazione e iniziò a governare l'universo come l'aveva formato. Dal pensie-ro di Ra prese forma Maat, dea della giustizia e dell'ordine cosmico, mentre dalla parola di Ra nacque Pflarr, signore della conoscenza e della saggezza, guar-diano dei vivi e dei morti. Maat e Pflarr aiutarono Ra a dare ordine a ciò che egli creava, e divennero i suoi con-siglieri e i giudici dell'operato dei mortali. Ra si unì poi alla sua stessa ombra e generò Amon il Cielo (Odino) e Mut la Terra (Terra) che insieme partorirono Orisis e Isi-ris (Ixion e Valerias, che rappresentano il Huh/Huhet, la forza generatrice dell'eternità), Nuptys e Thanatos (Nyx e Thanatos, che invece rappresentano il Kuk/Kauket, l'aspetto distruttivo del creato). Per tenere divisi il cielo e la terra, Ra creò Simurgh il Vento, che mise a sostenere la volta celeste sulla terra con le sue ali, e Nythis l'Umidità (Protius) che avvolse Mut per preservarla dalla forza del vento e creò le acque e gli oceani. Orisis sposò Isiris e divenne il Re dei mortali, ma il fratello Thanatos era geloso del suo potere, e Nuptys avrebbe voluto per sé Orisis come compagno. Istigata da Thanatos allora, Nuptys si presentò a Orisis con le sembianze della sposa e giacque con lui. Dopo la partenza di Orisis, Thanatos approfittò della sorella nel sonno, e da quest'unione nac-quero Apophis e Ranivorus, figli del tradimento e dell'invidia. Thanatos scagliò quindi su Orisis la sua fru-strazione e con la complicità di Ranivorus lo uccise e lo fece a pezzi, disperdendoli per la terra. Isiris non si ras-segnò e con l'aiuto di Pflarr ricompose la salma del mari-to e le ridiede vita, aiutandolo nella sua battaglia contro il fratello. Thanatos venne scacciato, ma tornò sotto mentite spoglie e distrusse l'amuleto che custodiva l'anima del fratello nella speranza di ucciderlo. L'anima però, protet-ta dall'incantesimo di Pflarr, si incarnò nel grembo di Isi-ris e tornò in vita come Horon, il Re Vivente (per questo Isiris è anche venerata come Hathor, "casa di Horon"), che sconfisse definitivamente l'usurpatore e lo evirò, cacciandolo dal suo regno insieme al figlio Ranivorus. Su richiesta di Ra poi, Ptahr modellò due figure che presero vita, Bastet e Mahes (Ninfangle), la dea pantera e il dio leone, che mandò nel mondo ad inseguire Thanatos e Ra-nivorus per portare su di loro la vendetta di Ra e per pro-teggere i viventi (in particolare sono considerati i protet-tori della nazione nithiana). Quando Ra volle Horon ac-canto a sé per unirsi agli altri dei, il Re Vivente scelse il più saggio e virtuoso tra i mortali, Chardastes, e gli con-segnò i simboli del suo potere, il bastone uncinato, la fru-sta e la corona, e insieme alla madre ascese al cielo u-nendosi a Ra. Apophis però, figlio illegittimo di Orisis e fratellastro di Horon, si risentì per la scelta e per essere stato escluso dalla benedizione di Ra, e così cospirò con-tro Chardastes con l'appoggio della madre e di Thanatos, catturando Chardastes ed esiliandolo. Ma con l'aiuto del-la Giustizia (Maat) e di Pflarr, Chardastes tornò a ripren-dersi ciò che era suo di diritto, e anche Apophis venne cacciato dal regno, trasformandosi in serpente e rivelando la sua vera natura. Con l'aiuto di Pflarr e la sua immensa saggezza, Chardastes fondò il più grande impero dell'umanità, passando alla storia come il Primo Faraone, unendo i popoli dal luogo in cui il sole sorge a quello in cui tramonta, e magnificando così il potere di suo padre e del sommo Ra su tutto il mondo. Così dopo di lui tutti i Faraoni sono stati i rappresentanti di Ra in terra, figli di Horon e Orisis, e alla morte ascenderanno al cielo per riunirsi a Ra come il resto dell'umanità.
Quando però le forze del Caos tornarono a getta-re la loro ombra sulla Nithia, alcuni dei nobili ascoltaro-no le promesse di potere di Thanatos, Ranivorus e Apo-phis, e peccarono di superbia nei confronti di Ra. In par-ticolare, il Faraone Taphose il Folle nel tentativo di zittire tutti coloro che si erano sollevati contro il suo tentativo di innalzare il culto di Thanatos sopra a quello di Ra, usò i segreti che gli erano stati rivelati dal Caos per portare Morte e Distruzione sulla Nithia, e fu a questo punto che Ra intervenne per punire lui e tutti i suoi seguaci. Ra mandò i suoi figli nell'Impero di Nithia a separare i meri-tevoli dagli ingiusti, e quando ebbero marchiato col sigil-lo di Ra tutti i salvati, il divino Rathanos mandò le quat-tro calamità ad abbattersi sulla Nithia e a punire i malva-gi. Così la terra divenne arida intorno al Nithia e produs-se carestie che affamarono gli iniqui; l'aria divenne più calda e generò malattie che fecero morire gli infedeli in preda ad atroci sofferenze; il sole divenne rosso e bruciò i nemici di Ra con lingue di fuoco; e infine la notte avvol-se il mondo e si portò via con sé i traditori tra pianto e stridore di denti. E quando il sole tornò a splendere, era macchiato del sangue dei morti e rimase rosso per l'eternità, mentre intorno al fiume Nithia nulla era rima-sto delle antiche terre conosciute. In mezzo a quella de-vastazione solo la città di Karnak venne risparmiata, e al suo interno i redenti furono protetti dalla furia degli dei, che donarono loro un nuovo Faraone, Kepher il Cercato-re, il quale ricostruì l'impero e forgiò una nuova alleanza con Ra e Pflarr, spezzando una volta per tutte la maledi-zione che aveva reso folle Taphose prima che riempisse nuovamente i cuori degli uomini e ascendendo al cielo tra gli dei grazie alla sua saggezza e alla sua devozione. Do-po la sua scomparsa, la Nithia conobbe nuovamente la guerra, ma l'influenza di Kepher e la potenza di Rathanos impedirono ai nithiani di distruggersi, e dopo aver diviso le terre nei Regni dell'Alto e Basso Nithia, i più savi tra i chierici scelsero un nuovo Faraone per perpetuare la tra-dizione e governare i Regni di Nithia, e così è stato sem-pre da quel momento in avanti, con la benedizione di Ra.

Secondo la cultura nithiana, gli dei sorvegliano i mortali e inviano segnali e giudizi ai loro servitori, i sa-cerdoti, per indicare la via tracciata dall'onnipotente Ra-thanos. In particolare, i chierici hanno il compito di con-sigliare e ubbidire ad un individuo illuminato scelto da Ra per guidare il popolo nithiano e far rispettare i dettami degli dei: il Faraone. Il Faraone incarna l'autorità di Ra-thanos in terra dato che riveste il duplice ruolo di Gran Sacerdote di Rathanos e Re dei Re, accorpando in sé po-tere temporale e potere spirituale, ed è una carica eredita-ria (si trasmette di padre in figlio); può essere revocata solo se la linea dinastica si esaurisce senza un maschio, o nel rarissimo caso in cui tutti i sommi sacerdoti delle di-vinità che proteggono la Nithia decidono all'unisono che il Faraone è indegno di governare e non rappresenta più Rathanos (cosa che diventa evidente specialmente se il Faraone non manifesta più poteri clericali). I simboli del potere faraonico sono diversi: in primis il flagello e il ba-stone ricurvo (ad indicare la potenza di Ra e di Pflarr), poi il talismano con l'occhio aperto (simbolo di Kepher Onnisciente); e infine la doppia corona dell'Alto e Basso Nithia, con l'avvoltoio che sovrasta il cobra (simboli as-sociati alle divinità Nekhbet e Wadjet, protettrici delle due regioni nel mondo di superficie, poi identificate con la dea Mut in seguito all'unificazione dell'impero).
Ogni città nithiana possiede un patrono di rife-rimento, benchè in ognuna siano presenti templi dedicati a tutte le maggiori divinità (la cosiddetta Ennade, ovvero i primi nove immortali citati) e ad alcuni dei minori, e tutte considerino Ra come la divinità più importante, se-guita da Pflarr, figlio divino creato a sua immagine senza l'aiuto di una delle dee ancestrali e pertanto più puro de-gli altri figli. I vari templi sono indipendenti, anche se venerano le stesse divinità, e ciascuno è retto da un pro-prio Sommo Chierico. I templi più ricchi che apparten-gono alle divinità della Ennade formano il cosiddetto Tempio dei Gran Sacerdoti, di cui fanno parte i sommi chierici dei primi otto immortali più il Faraone come rap-presentante di Ra. Questi sacerdoti non hanno autorità al di fuori del proprio tempio, ma esercitano la loro influen-za sul Faraone e sui loro confratelli tramite suggerimenti, prestiti di denaro o di favori, e alleanze politiche coi Re dell'Alta e Bassa Nithia e coi governatori a capo delle varie città, detenendo gran parte del potere politico dell'impero.
Gli unici tre immortali considerati nemici della Nithia poiché si sono opposti da sempre a Rathanos, Pflarr e ad Orisis sono Thanatos (signore della morte e del caos), Ranivorus (nemesi di Pflarr poiché portatore di follia e corruzione laddove invece Pflarr è latore di cono-scenza e saggezza) e Apophis (patrono della vendetta e dell'odio). I loro culti sono assolutamente proibiti all'interno dell'impero e i loro seguaci vengono catturati e giustiziati ovunque scoperti. Sfortunatamente, a causa della presenza dei due vermi del profondo mascherati come enormi torrioni (le Torri di Soth e Sekhaba) nel de-serto intorno alla Nithia, Thanatos e i suoi alleati conti-nuano a cercare proseliti e a corrompere i nithiani, mi-nacciando la stabilità dei due regni e attendendendo pa-zienti il momento in cui potranno far scoprire ai nithiani gli antichi incantesimi distruttivi di Taphose, proibiti da Rathanos e ora sepolti sotto Ranak, per portare la distru-zione nel Mondo Cavo.
Nuptys invece, nonostante sia associata alla not-te e alla morte, non viene ritenuta nemica di Ra, poiché non agì mai contro Rathanos, anche se usò le sue arti per ingannare Orisis e concepire Apophis. Per questo venne maledetta da Rathanos che tolse dal suo grembo la scin-tilla della vita, rendendola per sempre incapace di procre-are ancora, e per questo viene considerata sventurata. L'unico dominio che Ra le ha attribuito è quello sulla notte e sull'oscurità (dunque sui segreti), e sui morti, di cui è custode insieme a Orisis, l'unico che abbia mai la-sciato tornare tra i vivi per volere di Ra. Ne deriva che i chierici di Nuptys siano addetti ai riti funerari insieme a quelli di Orisis, e a differenza di questi ultimi, sono loro a preparare le salme dei guardiani che dovranno difendere le tombe dei faraoni: loro infatti è il compito di creare le mummie animate, pronte a risorgere per vendicare qual-siasi offesa subita dal luogo sacro che custodiscono. Sempre per questa credenza, solo i sacerdoti di Orisis, Nuptys e Ra possono evocare i defunti in Nithia, poiché solo questi ultimi hanno il dominio sulle anime dei morti. Naturalmente anche tutti i chierici degli immortali entro-pici sfidano questa restrizione attingendo ai poteri delle tre divinità, e anche per questo vengono disprezzati dalla popolazione come sovvertitori dell'ordine naturale, oltre che cacciati dai fedeli di Orisis-Horon e di Rathanos.
La figura di Ixion nel pantheon nithiano merita ulteriore approfondimento. Egli riveste infatti due ruoli contemporaneamente: come Orisis (il Re Morto) è il pa-trono della rinascita, dell'equilibrio del ciclo vitale e cu-sode dell'aldilà, colui che impedisce alle anime di fuggire dalla sentenza di Maat. Come Horon invece (il Re Viven-te) è il patrono del sole e della purezza, della guerra e dell'eroismo, associato alla forza divina di Ra che di-strugge i malvagi e che combatte Thanatos e le legioni della Morte e del Caos. La biade Horon-Orisis indica il ciclo eterno che attende tutti i Faraoni, che vivranno la vita mortale al servizio di Rathanos con l'appoggio di Horon, e che risorgeranno nel Dat (l'Oltretomba) per continuare a servire Ra insieme a Orisis, signore delle anime dei virtuosi.

Secondo le arti figurative e la mistica nithiana, ogni divinità è associata ad un animale e rappresentata nei dipinti e nella scrittura (una vera e propria arte fatta di ideogrammi chiamati geroglifici) col corpo umano e la testa di animale (zoomorfismo). L'animale corrisponden-te a ciascuna divinità è considerato ad essa sacro, e nor-malmente i fedeli devono rispettarlo ed evitare di man-giarne le carni (questa restrizione vale nei confronti di tutti gli animali abbinati alla Ennade). Chiunque contrav-venga a questa regola è passibile di fustigazione, carcere e anche di morte (in base alla severità delle leggi della provincia in cui avviene il sacrilegio). Naturalmente gli animali collegati alle divinità nemiche della Nithia (come il serpente, lo scorpione e la iena) sono considerati impu-ri e devono essere sempre scacciati o sterminati qualora si presentasse l'occasione, poiché vengono ritenuti gli emissari delle rispettive divinità, proprio come quelli as-sociati ai protettori dell'impero (che per questo vanno sempre trattati bene, dato che nessuno può sapere se sia un semplice animale o un emissario di un immortale). Le corrispondenze sono le seguenti:
Rathanos = Fenice o Scarabeo
Pflarr = Sciacallo
Maat = Airone
Orisis/Horon (Ixion) = Falco
Isiris/Hathor (Valerias) = Pavone o Mucca
Ptahr (Kagyar) = Toro o Ariete
Amon (Odino) = Corvo o Sparviero
Nythis = Coccodrillo
Mut (Terra) = Avvoltoio
Bastet = Gatto o Pantera
Mahes (Ninfangle) = Leone
Simurgh = Roc
Kepher (Noumena) = Ibis
Chardastes = Cobra
Nuptys (Nyx) = Pipistrello
Thanatos = Scorpione
Ranivorus = Iena
Apophis (Bachraeus) = Aspide